Lontano dal campo di battaglia, in un'assolata radura della foresta di Compiègne, il 21 giugno vide l'umiliazione finale del governo francese. Hitler aveva fatto la scelta di presentare ai plenipotenziari di quel governo i termini dell'armistizio nella stessa vettura ferroviaria nella quale i tedeschi avevano firmato la resa alla fine della prima guerra mondiale, […] Quando, da Bordeaux, i negoziatori francesi vennero portati a Compiègne, non avevano la più vaga idea di dove i negoziati avrebbero avuto luogo. Poi, alle tre e mezzo pomeridiane del 21 giugno, si trovarono di fronte a un Hitler silenzioso e trionfante, in quella vettura ferroviaria, mentre il generale Keitel esponeva il preambolo delle condizioni tedesche di armistizio. […] Una sesta nazione aveva dovuto soccombere alla Germania nel giro di meno di nove mesi.
Da: Martin Gilbert, La grande storia della Seconda Guerra Mondiale, Mondadori, Milano, 1990, pp. 119, 120.
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